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di Giuseppe Longo
«Chi arriva a Trieste dall’alto delle pendici carsiche e precisamente del borgo di Opicina, incontra presto un’indicazione stradale con la scritta Trieste città del caffè, che ricorda l’antica tradizione che vede il capoluogo giuliano strettamente legato ai preziosi chicchi. Con il dominio asburgico Trieste era infatti divenuta il porto del grande impero e di conseguenza varco d’accesso per tutte le merci provenienti dalle Americhe e dalle Indie, in primo luogo del caffè, che iniziava proprio al principio del XIX secolo la sua ascesa popolare in Europa. Da allora in città si sviluppò tutta una rete di importatori, impianti di selezione e traformazione, magazzini, mercati, torrefazioni e caffetterie collegati alla elitaria bevanda». Comincia con queste parole, che delineano subito l’importanza dell’argomento trattato, la bella prefazione che Marianna Accerboni ha scritto per per il libro “Caffè luogo dell’anima” che, nell’ambito di Mosaico di Culture 2020, l’Associazione culturale Altamarea presenterà proprio oggi, alle 16, nelle sale del Caffè Tommaseo: un’antologia in versi e in prosa a cura di Hammerle Editore in Trieste. Autori sono Graziella e Maria Teresa Atzori, Michele Bava, Roberto Coccolo, Renzo Stefano Crivelli, Luisa Fazzini, Maria Luisa Grandi, Roberto Morelli, Nunzia Piccinni, Cinzia Platania, Rina Anna Rusconi, Alessandra Scarino, Nadia Semeja, Marina Silvestri e Lucia Starace. E se la prefazione, come è detto, è di Marianna Accerboni – che nel pomeriggio culturale proporrà pure un suo intervento critico – la postfazione è di Tommaso Bianchi. Nel volume fresco di stampa gli autori hanno voluto esprimere emozioni, ricordi, sogni e utopie che la bevanda più amata sa evocare con il suo profumo inconfondibile. Profumo di letteratura e di vita che emergerà anche dalle riflessioni della stessa Graziella Atzori, con il coordinamento della professoressa Rusconi, che è anche attivissima presidente di Altamarea. Ricordiamo che, a causa dell’emergenza sanitaria, i posti sono limitati per cui è richiesta la prenotazione obbligatoria al numero 348.8307566.
La copertina del libro.
Sedici autori, dunque, per decantare l’aroma del caffè, bevanda ma anche metafora della bellezza della vita, del desiderio, parentesi di gioia, ricordo e memoria, libertà e utopia. Davanti a un caffè nascono e muoiono amori, si ipotizza il futuro, è possibile l’anamnesi, ricapitolare, progettare, meditare, perfino divinare, leggere il futuro nei fondi del caffè preparato alla turca. Il libro in prosa e in versi offre poesie, racconti e brevi saggi che rappresentano queste situazioni. Il caffè è pure luogo di incontro e di ritrovo, officina di letteratura ed arte. Eduardo l’intramontabile nel suo terrazzino divenuto un piccolo eden a Napoli racconta i passi per confezionare un caffè perfetto. Siamo con Franco Battiato nell’eterno “caffé de la paix”, con Modiano premio Nobel a Parigi nel suo caffè della gioventù perduta, ad Atene, in altri luoghi, nel futuro e nel passato, dentro la giocosa “Cantata del caffè” di Bach, a Trieste in una notte insonne prima degli esami e nel suo caffè storico più rappresentativo, il “Caffè San Marco”. Siamo appunto a Trieste, luogo dell’anima, città di miraggi asburgici e di sogni azzurri su un mare che l’ha portata lontano. Ritroviamo Fellini ragazzo insieme allo sceneggiatore Pinelli in un viaggio avventuroso nella città giuliana, durante l’amministrazione del Governo Militare Alleato nel dopoguerra, due cineasti clandestini senza passaporto nascosti tra sacchi di caffè e… tanto altro. È un libro “torrefatto” che si legge con gusto e si fa amare.
Lo storico Caffè Tommaseo.
Caffè, dunque, portato agli onori della letteratura quale prezioso e corroborante prodotto che arriva da lontano in una città emporiale che ne vanta lunghissima tradizione. Tre secoli, tondi tondi, da quando cioè gli Asburgo istituirono il porto franco, dando il via alla crescita dei traffici commerciali che conobbero un impulso decisivo nella luminosa epoca teresiana che ancora oggi si respira nel tessuto urbanistico alle spalle delle famosissime Rive, sulle quali sorge – accanto alla Chiesa greco-ortodossa di San Nicolò – anche lo storico Caffè Tommaseo che ospiterà l’incontro odierno. Ma caffè inteso, appunto, anche come luogo in cui l’aromatica bevanda viene servita in una lunga serie di declinazioni che soltanto Trieste può offrire. A cominciare dal richiestissimo “capo” che nel resto del Friuli Venezia Giulia e in tutto il Belpaese è semplicemente un modesto macchiato. E di Caffè che affondano nella storia di questa “Vienna sul mare” ce ne sono parecchi, a cominciare dai mitici Specchi – “Speci” per i triestini – in piazza Unità d’Italia, il “salotto” buono tra gli splendidi palazzi e il panorama mozzafiato sul golfo con, laggiù, Miramare, i primi accenni di laguna e poi le montagne, d’ora in poi sempre più bianche. Una scena disegnata dalla mano ineguagliabile di Madre Natura che diventa ancora più suggestiva sorseggiando proprio un invitante e profumato caffè. E magari leggendo qualche pagina di questo bel libro che Altamarea presenterà fra poche ore.
Posti limitati con prenotazione obbligatoria al numero 348.8307566.
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In copertina e qui sopra il mitico Caffè degli Specchi nella splendida piazza Unità d’Italia, a Trieste.